Caritas Parrocchiale

 Parroco: Agostino Giungi

Referente: Roberto Mengucci, email: rmengucci@libero.it Tel. 3337527637

Volontari:
Luciana Grassi, Guerino Matteini, Pietro Rignanese, Tania Paccasoni,
Conti Cesarina, Remo Mazza, Silvana Golfari, Tamara Battarra, Marina Calcinaro, Simonetta Lami, Roberto Ghinelli.
Referente Ospo: Roberto Mengucci, rmengucci@libero.it

Aperto: Venerdì dalle ore 15:30 alle ore 17:30

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Caritas Parrocchiale

La Caritas Parrocchiale San Lorenzo in strada è una realtà della nostra parrocchia che da oltre un decennio ha come obiettivo specifico quello di essere al servizio della comunità cristiana, perché cresca questa sensibilità e attenzione ai poveri quale itinerario privilegiato. L’ascolto dei poveri e la condivisione delle loro emergenze e della loro quotidianità è fondamentale perché sia testimoniata la carità. La dimensione caritativa, infatti, è una delle tre caratteristiche qualificanti la vita della comunità parrocchiale: liturgia, catechesi e carità.

È rappresentata attualmente da un gruppo di volontari che svolgono la propria opera cercando di dare al meglio il loro contributo, per compiere il servizio pastorale a cui sono stati chiamati.

CARITAS PARROCCHIALE SAN LORENZO 2024

“La condivisione delle povertà altrui è al centro del cammino quaresimale di ogni cristiano”

“Al centro del nostro cammino quaresimale in preparazione alla Santa Pasqua devono esserci la preghiera, la penitenza, il digiuno, la condivisione delle povertà altrui”. E’ quanto evidenzia a inizio Quaresima vescovo Nicolò. Nel rivolgersi a tutti i fedeli, in particolar modo agli operatori e volontari delle Caritas parrocchiali. «Il tempo “forte” di Quaresima – aggiunge – ci richiama anche ad essere moderati nel consumo dei cibi e a qualche volontaria rinuncia, soprattutto attenti a spese superflue, che oggi, più che mai, offendono i poveri e le famiglie bisognose di tutto. Il digiuno è anche la fatica di mettere se stessi a disposizione degli altri e spendere un po’ del proprio tempo per servire le necessità dei fratelli attraverso le varie forme di volontariato. Il cristiano sa come conservare la propria libertà, a non diventare schiavo delle cose e, insieme, avere la possibilità di condividere con i fratelli i frutti delle proprie rinunce». Soffermandosi sulla “carità quaresimale”, ricorda che “il digiuno senza carità non è gradito al Signore. Continuo a raccomandarvi di sostenere il “Fondo di solidarietà delle Chiese” per le nostre famiglie in difficoltà”. “Preghiera, penitenza, digiuno, carità – concludendo – sono i passi per muoversi nel tempo di Quaresima, per vivere questo periodo come liberazione dal peccato e dall’egoismo per aprire la nostra vita alla presenza del Signore con gli occhi fissi sulla croce e la Pasqua di Risurrezione”. Nel concreto la Caritas Parrocchiale, nel periodo Pasquale, propone alcune iniziative che “non sono solo semplicemente solidaristiche o umanitarie, ma quelle che riescono a portare in questo tempo buio e di grande crisi una speranza per il futuro. Sono iniziative che ci aiutano anche ad educare i giovani ad essere attenti ai più bisognosi, come la tradizionale “Grande raccolta viveri” fatta in Avvento per la Caritas Parrocchiale. Coinvolge da anni tantissimi bambini, ragazzi, educatori, catechisti e sacerdoti ed è un buon antidoto alla crisi nell’avere occhi, cuore, mani per chi da sempre soffre la fame”. La Caritas Parrocchiale è attenta a ciò che sta accadendo in questo inizio di 2024, rilevando nuove povertà attraverso il suo Centro di Ascolto, dove settimanalmente una decina di persone viene per chiedere un aiuto. Sono in aumento le situazioni di povertà causate dal binomio “disoccupazione-malattia”, come si rileva dalle cinque domande presentate nell’ultimo mese alla Caritas Parrocchiale per accedere all’aiuto della Caritas Diocesana “Famiglia insieme”. Ha detto nei giorni scorsi un padre della nostra comunità: “ho la sensazione di vivere un black out post bellico. Sarà il grigiore del tempo o il silenzio cerebrale che mi circonda. Mi consola comunque e mi dà la forza di non mollare tutto il calore e il sorriso di chi mi vuole bene”.

La Caritas Parrocchiale è aperta tutti i venerdì dalle 15,30 alle 17,30 con centro d’ascolto e distribuzione viveri.

Il Responsabile Caritas Don Agostino Giungi

il Coordinatore Caritas Roberto Mengucci

 

 

 

Omelia per la micro d’avvento Caritas parrocchiale 15 marzo 2025

Cari fratelli e sorelle,
oggi siamo chiamati a riflettere su un aspetto fondamentale della nostra vita cristiana: la solidarietà, l’aiuto reciproco e l’amore verso il prossimo. Un tema che ci riguarda tutti, ma che trova una particolare espressione nella missione della Caritas Parrocchiale della nostra comunità di San Lorenzo. Questo servizio, che oggi celebriamo, è un segno tangibile di come il Vangelo si traduca in azioni concrete, ogni giorno, nelle nostre vite.
La Caritas Parrocchiale, come molti di noi sanno, è un faro di speranza per le 50 famiglie che sostiene con impegno, discrezione e tanto amore. La sua azione non è solo materiale, ma spirituale, perché non si limita a distribuire aiuti concreti, ma offre anche quella vicinanza umana che è fondamentale per chi sta vivendo difficoltà.
Nella lettera di San Giovanni, il nostro Signore ci invita a guardare ai fratelli in difficoltà con occhi nuovi: «Se uno ha i beni di questo mondo e vede suo fratello nel bisogno, ma gli chiude il cuore, come può rimanere in lui l’amore di Dio?» (1 Gv 3,17). È questa l’essenza dell’operato della nostra Caritas: non si tratta solo di dare qualcosa di materiale, ma di offrire il nostro cuore, di farci prossimo di chi soffre, di chi è in difficoltà.
In questo periodo, la Caritas ha aiutato 50 famiglie, un numero che ci fa riflettere non solo sulla quantità, ma sul valore di ogni singola vita che si trova dietro questi numeri. Ognuna di queste famiglie ha una storia, ha un volto, ha dei sogni e delle speranze. E la Caritas, con il suo impegno, si fa voce e segno di quella speranza che non deve mai morire. Ogni sacchetto di generi alimentari, ogni aiuto economico, ogni parola di conforto è un seme che germina nella vita di chi lo riceve, un segno di amore che permette a chi vive nel disagio di sentirsi parte della nostra comunità.
Cari amici, la Caritas non è un ente esterno alla nostra comunità: è parte della nostra comunità. Essa è l’espressione viva del nostro essere Chiesa. Non possiamo parlare di comunità cristiana se non siamo pronti ad aprire il nostro cuore e la nostra porta a chi è nel bisogno. La
Caritas ci ricorda che non basta celebrare la Messa insieme, ma che dobbiamo essere disposti a condividere, ad amare, a stare accanto a chi ha bisogno. La nostra fede non si esprime solo nella preghiera, ma nei gesti concreti di aiuto che rivolgiamo ai nostri fratelli.
Ogni volta che aiutiamo qualcuno, stiamo vedendo Cristo in quella persona. Gesù stesso ci ha detto: «Tutto quello che avrete fatto a uno di questi miei fratelli più piccoli, l’avrete fatto a me» (Mt 25,40). Ogni atto di carità, ogni gesto di amore, è una risposta a questa chiamata di Cristo.
Vorremmo concludere questa riflessione con un invito a tutti noi. Siamo grati per tutto il lavoro che la Caritas Parrocchiale di San Lorenzo sta facendo, ma non dobbiamo mai dimenticare che la Caritas siamo tutti noi. Non sono solo i membri della Caritas a dover operare nella solidarietà, ma siamo tutti chiamati a contribuire, ognuno con le proprie capacità e risorse. Se non possiamo donare denaro o beni materiali, possiamo comunque offrire il nostro tempo, la nostra attenzione, la nostra disponibilità. La solidarietà non si misura solo con quello che possiamo dare, ma anche con l’amore che mettiamo in ogni azione.
Concludiamo invitando ciascuno di noi a rinnovare l’impegno verso i fratelli più bisognosi. Se ognuno di noi si sentisse responsabile dell’altro, la nostra comunità sarebbe davvero una famiglia, unita nell’amore e nella cura reciproca.
Affidiamo alla Madonna, nostra protettrice, il nostro desiderio di essere sempre più capaci di donare, di essere strumenti di pace e di speranza per chi ci sta accanto. Che il nostro impegno nella Caritas diventi sempre più profondo, e che ogni nostro gesto sia un segno della presenza di Dio nel nostro mondo.